Nell’innocenza molte cose prendevano forma sconoscendo l’innato spirituale danzare d’etereo. Essere sentimento, vivere proiettato nel cambiamento che sente, studiarsi per migliorarsi, ammonirsi per rigenerarsi, servire per esistere nella missione. – Mario, tuo fratello sta cercando comunicarti, che essendo ancora piccino, ha bisogno di aiuto a portare il suo zaino. / Respiro Mediterraneo Algoritmi di Pace Cortile delle Nevi, Casa Museo Sotto l’Etna Corpi d’Argilla (Ombelico), Il Giardino dentro il giardino, Piazza Abramo Lincoln Radici Soccombono Lentamente, Se nella tua bici hanno tolto i pedali non ti resta che scrivere. (2008) – Quello che faccio si chiama Poetica, Visioni messe in circolazione, la forza costruttrice di un racconto. (Catania Visionaria)
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Arrivederci al Bar dei Miracoli
Siamo poetici ma non abbiamo avuto il tempo di concentrarci per scrivere poesia, abbiamo cercato di esprimere il nostro sentire attraverso materia colma di memoria.
Bar dei Miracoli, Via San Calogero 29 – Le penne sono piedi piedi, il peso dell’Oceano. Pozzo di Gammazita, amicizia tramandata, mio nonno era contadino, era ora di partire, storie di Catania.
ingredients of chaos
La terminologia mediatica ha indottrinato una popolazione a dividersi in nome della tecnologia. Ci stanno togliendo la terra da sotto i piedi e ancora parliamo di cosa dicono i media. Questo vento è artificiale, avete legittimato un gioco dove l’uomo diventa preda. Bisogna pensare a Madre Terra, niente è più potente delle menti connesse. Quando misero l’obbligo del casco, personalmente mi sequestrarono il motorino più volte, e nessuno si permise di fare opposizione perché era cosa giusta, in nessuna piazza si celebrò protesta, per me oggi non è un motorino ma l’Anima. Autoambulanze, stanno diventando imbarazzanti, davvero senza dignità, sgretolare le rassicurazioni di una volta. Le vedo, le sento camminare a due km a tutte le ore, entrare e uscire vuote. Inondano l’etere di suoni disarmonici, creano panico, ingredienti del caos.
No vax, complottisti, negazionisti, terrapiattisti, strumenti demagogici, sviluppato un vero occultamento delle reali cause delle vittime in questione. Non esprimo giudizio, conosco e riconosco quello che sta accadendo, memoria presente. Terrore, strumento per indirizzare le masse, il problema reale per me, è la vita in questo pianeta. Governo globale, investimenti rivolti a voli spaziale, satelliti, ospedalizzazioni, demolizioni, infrastrutture e chi più ne ha ne metta, non c’è alcun margine di salvaguardia planetaria. Nel pianeta si sta verificando l’olocausto, gravi conseguenze presenti e ancor peggio future. Non aver paura, il buon Cristiano conosce. Ricordo ancora il Tibet, la propaganda nel salvare quel popolo in balia dell’oppio, nessuna nazione si oppose. Il discorso è profondo, antico, incomprensibile per certi versi. Erode alla nascita di Gesù fece uccidere tutti i bambini, perseguitò i Cristiani al punto da doversi riconoscere con dei solchi sulla terra raffiguranti dei semicerchi. Capolinea, stanno lavorando, così dicono alla pillola della lunga vita. Quanti corpi risiedono in ibernazione? La Vita è Sacra è un tempio, è Spirito è Madre Teresa che vive nella lebbra senza contrarla, è il miracolo che risiede dentro ognuno di noi e obiettivamente tutto questo viene quasi costantemente escluso dalla scienza.
painted
book
ALDILA’ sempre QUA’
A volte anime a cui noi siamo cari ci vengono a trovare per pochi istanti attraverso canali che si prestano nei piccoli gesti, di ciò che riusciamo ad osservare.
La vita è un gran miracolo. Chi ci ama sarà sempre presente attraverso l’amore. L’amore è l’aria, la luce e tutto ciò che si riesce a scorgere dal quotidiano. La vita è amore che non abbandona mai. Dai tempo al seme, perché già grande albero vive in te, vive nello spazio.
Ci sono notti che mi fermo, osservo il mio pensiero, gli chiedo di rivolgersi alla coscienza che tutto vede e tutto sa, gli chiedo di divenire un tutt’uno, albero foglie, gli chiedo di essere una foglia, gli chiedo, mi chiedo, cerco di capire, come, come un mio coetaneo, forte, forte in fede, in credo, decide di togliersi la vita, gli chiedo, mi chiedo, lo chiamo a me, attraverso respiri lenti, gli avrei telefonato, presto, lo avrei cercato, lo avrei riabbracciato presto, perché lui era sempre vicino, lui era un fratello, e continuavo a domandarmi del suo gesto, e perché non mi avesse telefonato, non mi avesse utilizzato, e continuo la ricerca avendo fede, fede nella scintilla del Padre che alloggia in ognuno di noi, e in lui amico mio, era presente, era presente la sua fame di Verità, era da sempre alla ricerca.
La notte, nel sonno a volte lo chiamavo, pronunciavo il suo nome, non cercavo disturbare nessuno, sotto voce come quando si passa sotto casa di un amico, ogni notte, nella mia pausa, vedevo l’androne del palazzo, palazzo ipotetico, in cielo non esistono palazzi, e per la felicità dei bevitori di caffè come me, nemmeno alimenti, in cielo l’unica cosa che esiste è una, e si chiama gioia, gioia non da vivere, quella si può percepire e nemmeno vivere per pochi istanti, nel cielo noi siamo gioia.
Ero appena uscito da un’incomprensione Karmica, a volte le alchimizzo facendo del mio nemico il mio maestro, e trovando dono del dolore, trovo altro spazio per la gioia. Ero in macchina, ma più che in macchina stavo continuando a leggere il libro della mia vita, ero ritornato indietro di qualche passaggio, quando all’improvviso un ragazzo mentre che guidavo mi rincorre con la sua vespa per comunicarmi che avanti a me c’era un autovelox, io non stavo correndo, non corro facilmente, o comunque cerco di essere sempre presente, sono cosciente che ho un corpo, e non desidero dal profondo danneggiare nessuno, non desidero ignorare il dolore che potrei causare, a volte lo vivo come se lo avessi fatto involontariamente, sento un reale soffocamento.
Questo ragazzo in sella alla sua vespa, mi rincorre, il tempo di girarmi, risvoltare immediatamente le pagine del mio libro, lo vedo, era lui, il mio amico. Non ebbi una visione, era lui attraverso un canale disponibile, attraverso una predisposizione di un nostro coetaneo ho trovato un nuovo capitolo, un nuovo capitolo donato da un mio caro amico.
La Vita è il più grande dono che abbiamo ricevuto, rinunciarci significa anche offendere Colui che ci ha donato questa occasione, in fondo però cerco di vedere, vivere, sentire, colorare, le pagine del mio diario.
Ho una grandissima fede nell’amore, ho una grandissima fede nel Padre dei padri perché lui è amore, lui è perdono. Rinunciare al dono significa non rispettare il Padre, il Padre è amore, il Padre perdona, e ci ama, ma privare chiunque della nostra presenza, in qualsiasi modo la si voglia mettere, e fuggire dal libro della nostra vita, non continuarlo a leggerlo, privando il prossimo del nostro racconto. Tutti hanno una storia da raccontare, io ci credo nel mio racconto.
Credo che l’espressione dell’infinito è presente attraverso le cose più piccole, come la tosse di un neonato, il cinguettio di un uccellino, come la rugiada sopra una foglia, come anche lo sguardo di un apparente estraneo.