Condividere l’esperienza escludendo il giudizio. L’essere costantemente connesso, il senso sferico. Il centro, l’origine, l’azione da cui scaturisce la reazione. L’anima, il percorso di evoluzione, le scelte che inducono ad uno spazio favorevole. La dilatazione del tempo, il sentimento. (Segnalibro) – Frequenza, vibrazione, memoria, immagini e suoni custoditi nel micro manifestano nell’insieme il macro, mondi paralleli. / Una volta entrai dentro una goccia di vapore illuminata dal fuoco di una candela, all’improvviso mi ritrovai immerso in un mondo splendente. (Mezzanine Living)
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Piano piano ne prenderò coscienza
Creare per difendersi dal vuoto, respirare per dare vita ad un nuovo mondo. (La Forza del Dolore) – Accanto al letto ho un’antica cassapanca, nel 700 veniva adoperata per la farina e per il pane, fu uno dei miei tanti risparmi di una Domenica al Mercato delle pulci, mi rasserenava addormentarmi poggiandoci la mano sopra, ogni tanto mi dava cenno del suo ascoltare attraverso qualche strano cigolio. La notte iniziava da un prezioso frammento di sale che scaldava la luce della mia stanza. Sopra il letto una Moldavite incastonata dentro un uovo d’argilla, era divenuta dono condominiale, condivisione dello spazio spaziale. Ogni cosa in quella casa, come in ogni posto dove metto radice, nel breve tempo si riempie di magia e antica vernice, di sensazioni ancestrali che vanno a braccetto con le fantasie più reali. Immaginazione, realizzazione di un piano per la fluttuazione. Voci e danze antiche, quasi emarginate prendevano corpo senza alcune distanze. Ombre e luci, apparizioni di creature mitologiche, evanescenze di vocaboli scomparsi si realizzavano nel profondo sogno nell’essere presente. Il tappeto ai piedi del letto, proveniva da un mercato popolare della sconosciuta India. Ricordo ancora i miei soci in cammino come mi beffeggiavano affettuosamente nel rimorchiarmi quel peso, ma già lo vedevo dove ora risiede. All’ingresso di un giardino, trovai un’antica moneta, molto rara, avrei potuta barattarla con altro, ma quando una cosa ci appartiene manifesta un valore che non tiene pene. Fin da piccino, sono sempre stato attratto dalla memoria insita nelle cose, per questo mi ritrovo un patrimonio che esalta un mondo unito. Ho alchimizzato e trasformato, inserito e fatto convivere in armonia pezzi di storia che rischiavano andare via. / Rosa Blu Living, Casa Museo Sotto l’Etna. – Questa mattina sono tornato a trovare Amos, l’anziano ulivo che ha segnato il trapasso tra il vento, il ricordo e le foglie che volano via. La luce lo bacia in fronte al tramonto.
Noi amiamo questo vulcano
La speranza ha due bellissimi figli: lo sdegno e il coraggio. Lo sdegno per la realtà delle cose, il coraggio per cambiarle. (Sant’Agostino) – Apriporta / Colui che apre la porta, il passaggio all’impresa, le risorse per superare l’ostacolo, entrare dentro la causa, trovare soluzione. (Toro)
Caltagirone Visionaria
La gentilezza è la catena d’oro con la quale la società viene tenuta insieme. (Goethe) / Sfere Rispetto Pianeta 311/320 – Antica Pietra Riposa, Sfericità Giustizia Divina, Rappresentazione dell’Avvenire, Torre del Quieto Vivere, Angeli Celesti, Affacci di Preghiera, Meditazione Serale, Atmosfera di una Rosa in Campagna, Un Tappeto dentro la Stanza, Un Segnale Dinanzi l’Ingresso.
Agrigento Visionaria
“Tutti i popoli invasero e dominarono questa terra, uno dopo l’altro, tanto forte fu la bramosia di possederla. E’ la terra delle arance, dei giardini fioriti, dell’aria profumata… Ma quello che mi rende indispensabile la visita è che essa può definirsi uno strano e divino museo d’architettura” (Guy de Maupassant). / Sfere Rispetto Pianeta 261/270 – Consapevoli del passaggio ci si affidava, Coscienza trionfava nell’aurora di pace, Mirabile era il sogno, Unione il racconto, In terra arida germogliava il seme, Nutrito da costanza presenza, Erano tempi che il bene trionfava nel pensiero della gente, Le famiglie si riunivano al tramonto, Un fuoco ardeva dentro la conca, Si meditava il privilegio del dono.
La Porta delle Soluzioni
Non ho più la pazienza di reggermi per come ero. Telefono senza fili: il solo fatto che ritorni il sole anche se pur al tramonto, rientrare a casa, sentire un uccello intonare sera mi dà sollievo. La Sicilia è un mondo con mille facce, un corpo con molte braccia, un sole che illumina di sentimento, una terra che nutre e accoglie senza pentimento. – Transizione del Tempo, Natura Allarmata. In Tempi antichi la raccolta dell’oro era verticale, oggi con l’avvento della metropolitana non mi stupirei se la ricerca fosse orizzontale.
Legni Narranti, Argilla Spirituale, Acrylic (6/40/30 Cm), Via Conte Torino, Aloe Arborescens, Scale Laviche, Centralità, Lantana Parco Gioeni, Tavolo Cantiere, Natura Ferroviaria. (Catania Visionaria)
La Pace non è un concetto astratto
Dio è il Padre di tutti i nomi, il Suo Essere si rispecchia in tutto il Creato e la Creazione. Il Padre Accoglie, Tende la mano, non rapisce. Verbo Presente in Tutto il Manto Stellato, Presenza Placa tutte le domande. Silenzio Dimora dove tutto suona, Melodia Armonica. Il Suo Sguardo è Rivelazione. Murale Sale di Frontiera Cortile del Sole Catania Visionaria, F.lli Zappalà Via Grotte Bianche 16/18
Bianco Rosso e Blu, La Cintura di Orione
Si vede bene solo con il cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi. (Antoine de Saint-Exupéry) – Un bel carico di risorse, calore, energia, messaggio. (Bionsà) / Venerdì 21 Aprile ore 14 Piazza Dei Martiri (Catania Visionaria). Non realizzo desideri, i desideri si realizzano da soli. Non dono desideri, i desideri vivono dentro i nostri cuori. Il mio desiderio che ognuno possa realizzare i propri desideri, che questi siano di pace. (Mezzanine Living)
Scrivere Traccia, Disegnare Circuito
Siamo il derivato dell’impronta ricevuta in relazione al nostro sentire. Sotto gli alberi risiedono i piedi sopra le radici (Imprints) – C’è Speranza nel mondo. Rosso Blu, Cortile delle Nevi, Algoritmi di Pace, Casa Museo Sotto l’Etna. Guarda, c’è un colombo in quel balcone che intona un sogno ad una brava persona. Accompagnare la porta è principio di educazione. Ho disegnato un circuito, mi piacerebbe realizzarlo.
letter to a friend
Al caro amico Claudio, pittore e poeta illuminato
Qualora, per i motivi più diversi, ci apprestiamo a scrivere qualcosa di noi stessi, della nostra vita o delle nostre passioni, siamo tentati di vantare quei risultati raggiunti e quegli effimeri riconoscimenti ottenuti, crogiolandoci nel nostro tiepido brodo. Haimè ! Non vorrei ritrovarmi in questa situazione con te. Di me voglio solo raccontarti come, fin dalla verde età ho sempre avuto una grande predilezione per tutto ciò che ai miei occhi appariva fantasioso e artistico. Per diletto amavo ritrarre le comuni cose che mi trovavo attorno, sia un semplice vasetto di fiori oppure le montagne che circondano la mia città, o i due corsi d’acqua che ne lambiscono le sponde. Poco incline a correre dietro ad una palla o dedicarmi ad altri giochi competitivi per i quali, in verità, mi sentivo negato, allora in solitudine preferivo mettermi a disegnare, su qualsiasi supporto mi capitava a tiro, tutto ciò che in quel momento poteva stimolare la mia creatività. Cosa mi spingeva era il desiderio di veder nascere qualcosa che prima non esisteva, un’attrazione fatale prodotta appunto dal quel “desiderio”, che come una molla, fa scattare una intensa e incontenibile esigenza del “fare”. Afferrare quel particolare momento felice, (anticamente detta ispirazione), che insorge misteriosamente e guida la mente e la mano dell’artista nell’atto del dipingere. Ho sempre pensato a questo aspetto iniziatico come ad una regola aurea, lontana da speculazioni mercantili di vil pecunia, anche se mi rendo conto che non si può vivere solo di arte pura giacché la nostra esistenza non può prescindere dal denaro quale mezzo indispensabile per ogni nostro bisogno. Ma qui apro una parentesi su certi attori spregiudicati, che sfruttano i giovani artisti in cerca di successo, dai quali pretendono una produzione seriale, di facile fruizione e di pronto consumo, per poi abbandonarli senza ritegno e investire su nuove e illuse generazioni destinate alla stessa inevitabile sorte. Polemiche a parte, l’amore per l’arte ha continuato a crescere in me negli anni, pur consapevole di dover mediare con le esigenze quotidiane, alla ricerca di un soluzione non conflittuale, tra lo spirito e la pancia. Dopo aver frequentato le scuole primarie, entro subito nel mondo del lavoro praticando numerosi mestieri, alla sera però seguivo un corso per arti decorative tenuto da docenti cuneesi di varie discipline. Nel 1961 poi, approdo a Torino dove mi iscrivo alle lezioni di nudo dell’Accademia Albertina ed entro in contatto con il maestro siciliano Filippo Scroppo, che sarà il mio mentore per tre anni, attorniato da numerosi e talentuosi allievi. Nel 1966, inauguro nella mia città, la bottega d’arte Botto, che diverrà presto un cenacolo di ritrovo per giovani (e non solo) appassionati d’arte. Di fatto avrò modo durante molti anni, d’incontrare personalità artistiche di varia estrazione, prodighe di consigli e di apprezzamenti che contribuiranno a far espandere la mia visione sull’arte contemporanea e a spronarmi nella ricerca costante di una identità personale. La produzione pittorica, per la quale impiego varie tecniche, dall’olio alla tempera, dall’acrilico all’acquerello, avrò modo di esporla in mostre collettive e personali, in molte città italiane e straniere per un doveroso confronto e dialogo con un pubblico più vasto, sempre con un rigoroso impegno, volto a esaltare, attraverso i miei colori, linee, piani, luci e ombre, il desiderio di “comunicare le proprie riflessioni sul mondo, testimoni di una sensibilità vigile che guarda oltre, sorretta da convinzioni profonde e da un piacere spontaneo per il colore e la composizione”… (Fulvia Giacosa)
Con grande affetto, Cesare 31 ottobre 2020