Ritrovare un pezzo di bancale, portarlo a piedi fino a casa per dipingerci con la carta del pane, nutre la mia realizzazione. Ogni volta che ci passo difronte immagino nella mia fantasia il museo “imprints of peace” – Villa Manganelli. (Catania Visionaria) / Tornato a casa, trovai conferma nella luna, misi il legno riscattato dinanzi il Ficus e la Palma, quello spazio di cielo aperto desiderava impregnare l’inizio di quell’opera. (Via Ramondetta)
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La fanciullezza risiede nel cuore / Acqua di pioggia
Ho poco da lamentarmi, ho appreso da chi non ha niente e rimane sorridente, nessun timore a dormire sopra lo scalone. Dinanzi una chiesa all’uscita di casa era notte, la pioggia nel maltempo faceva della strada desolazione, un palco dove ognuno manifestava la propria relazione. Da sempre, fin da piccino fotografavo nella mente i disagi, percepivo quei dolori come prossimi al mio cuore. Affacciato al balcone, terrorizzato da quell’azione, soffrivo per quei ragazzi che in libertà vivevano in prigione. Mi ritrovo a meditare sul ruolo genitoriale, sulla culla di quel bambino era giunto un cammino. Non è facile ascoltare, ricordarsi di quei momenti e rapportarli in questi tempi. La disperazione è un fatto di alienazione, ognuno vuole ragione mentre c’è chi stenta a credere alla religione. Il pane e il vino sono l’antico dono, creano ristoro e invocano perdono, perdono per un giorno che distratto è passato senza accorgersi di quanto era stato fatto. (Luoghi dell’anima)