La linea di confine tra il cielo e il mare sembra essere svanita, C’è chi da lontano non aveva visto l’immensità d’acqua parlare con le nuvole, Nonostante riconoscesse tale magnificenza nei deserti e negli anfratti dove ancora germogliava spontanea la comunità. Che bene inestimabile il respiro in famiglia, il buon vicinato, il godere della luna e del silenzio del giorno, L’avere sempre in dono l’augurio prezioso nella sua semplicità, L’essere parte di una custodia universale, Essere porta di benvenuto, Sentore nell’accostare pensiero, Previdenza delle mura. Alta è la visione quanto la considerazione, umile e leale l’attesa, Un cucchiaino è la chiave per accedere al ricordo appena nato, Tutti in casa fanno riparo al centro, Espandendo preghiera, Sigillo fecondo di atmosfera. (Trapani Visionaria)
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Porta dell’infanzia
Cortile delle Nevi, Piazza Abramo Lincoln, Corso Italia – Il vento racconta, la luce si sente. Una molletta è stata soccorsa in salvataggio, il Luccichio Riscattato e riposto dentro una cupola. Aprire la porta, non accomodarsi ma mettersi al servizio è cosa assai rara. Nell’Anima che inizia ricordare, c’è il peso dell’amore perduto, del tempo svanito in un flash come uno sbadiglio. Adoravo viaggiare in sella al Velosolex, orgoglio di Zio Tito, li porto entrambi dentro il cuore.
zero space
Parlare alle montagne, ai mari e gli animali, sentire il suono del corpo, connettersi attraverso le onde, raccontare il proprio sentire, utilizzare vocali dell’udire, far parte di un mondo che non si studia, si apprende, non si cerca, ci si nasce.