Archivio tag: USO E RIUSO DELLA MATERIA

Chi prima arriva aspetta alla fermata

A Venezia hanno ripulito alcuni canali, facendo riemergere numerosi reperti contemporanei, trattati da rifiuto. Vedendo il servizio, venni affascinato dalla bellezza di ogni singolo pezzo, dallo stivale al motore, dalla macchina fotografica alla damigiana, erano divenuti negli anni dei manufatti di biologia, delle opere di Arte Involontaria. Mi sono nell’immediato messo in contatto col comune, manifestando il mio sentimento: è un vero peccato che l’opera del tempo venga buttata! potremmo crearci una bellissima installazione, ne sarei onorato. Credo mi abbiano preso per pazzo, o forse la faranno sotto altro nome.

Chi prima arriva aspetta alla fermata.

Risorse ignorate @ Risorse interiori. (Bionsà)

A testimoniare l’importanza del percorso, lo stimolo indotto dalla volontà: “hai bisogno? Vendi un quadro!”. Dal commerciale al volere dell’anima, un passo quanto l’oceano. (37 MQ) / Nettare del Cratere, contenuto della materia, spirito creativo. Percorso alchemico, spazio e tempo in un battito di ciglia. Avrei desiderato trascorrere le giornate disegnando geometrie da fare radicare in cielo, intonare canti celestiali. (Terre di Martorina) – Ogni cosa nel vivere, ha un senso profondo quanto un pozzo millenario, spicca il volo all’incontrario. La memoria, l’introspezione restano a materializzare quell’ancora che tiene ferma l’anima. Per chi dovesse difendersi dal freddo, ricordo questa creazione, riscalda e cosparge d’essenza. Bucce secche di arance e due cucchiai di alcool. (Stufa Buccia di Agrumi)

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La gentilezza è la virtù dei forti / Genitoriale

Nulla è tanto dolce quanto la propria patria e famiglia, per quanto uno abbia in terre strane e lontane la magione più opulenta. (Omero) – Enormi tappeti verdi coprivano i tavoli, carte e fish coloravano tra luci soffuse e lumi da disegno, quell’immaginario è l’inestimabile della mia infanzia, quel vocio da tavolo a tavolo, l’equilibrio e il calore da famiglia a nipote. Il ritrovamento di un nido, la passeggiata fino all’antico ulivo “Amos”. Bisogna guardarsi bene prima di procedere col movimento dei ricordi, una corsa in scivolo, curarsi baciando le ferite. Gustavo Rol, nonno Carmelo poteva essergli stato intimo. (Pinerolo) – Passeggiando con Mia, ho ritrovato due pietre inconsuete, tutto ha memoria. Un frammento di un antico pavimento, l’incontro con Alfio mi ha dato l’occasione di sorridere al pronunciare: questo mettilo tra i cotti nella tua casa museo. Scendendo per Via Etnea, abbiamo fatto sosta al Bellini, un piccolo rifugio che ci allieta dalla confusione del Corso Sicilia. A volte mi siedo a leggere velocemente il giornale, così ho chiesto al titolare un foglio di carta. Gustavo Rol, sosteneva che le cose ci appartengono quando le doniamo, così anche il secondo fossile è diventato un ferma sogni. (Buchi Neri) / Tre è il Numero del Re, Porta delle Soluzioni.

Tre è il Numero del Re Palazzo Speciale Claudio Arezzo di Trifiletti la casa di Cicetto
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Ogni uomo porta l’intera impronta della condizione umana. (Michel de Montaigne) – Come dovrebbe essere: gli uffici comunali competenti prima di procedere a una rimozione forzata del mezzo invitano i proprietari, o chi per loro, di togliere autonomamente il veicolo. Comune di Belpasso (La Sicilia 29.02.24) / Forse servirà ferro da trasformare, ai tempi di guerra lo requisivano, ma questa è una cosa che mi fa stare ancora più male. Oggi ho visto persone davvero in difficoltà, sono tempi paradossali, aria fredda. (Catania Visionaria)

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La nostra macchinina
Mia Aspetta Turno Comando Polizia Municipale Catania Visionaria

La macchina tecnologicamente più efficiente che l’uomo abbia mai inventato è il libro. (Northrop Frye) – Mia che attende il nostro turno, Esposto Blindato, Società, Venature, Nutrimento dell’anima mia, Polmone di Speranza Villa Bellini, Chiesa di Santa Caterina.

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Planet in the recovery room

Giorno della memoria. Scene apocalittiche, documentari agghiaccianti, uomo vittima del terrore ne diventa strumento.

-Vai sotto un albero e prega. *Ammazzami. -Non ho questa facoltà, vai sotto un albero e prega. *Se vuole Dio. (Racconti di strada)

Chi sa quale montagna, parco, cava, magari lontano dall’occhio falso al cuore, sarà invasa, deturpata da questa barbarie. No alle demolizioni, sono consapevole che molti mi ripudieranno, ma non posso tacere, quelle mura contengono storia contemporanea. Catania, Ospedale Santa Marta.

old iron

Vado a prendere una bottiglia d’acqua e torno, sembra quasi non essermi accorto che l’azione fosse secondaria al chiamo, a quell’impulso che ti fa dimenticare la strada per portare a termine la missione, salvare una memoria, un trascorso che merita essere esposto. Un segnale stradale, tra i più usurati mai visti, era lì ad attendermi, capovolto, poggiato a terra chiamava soccorso, poteva divenire rifiuto. Supereroe è il suo nome, all’incrocio di quella strada, difronte la piscina comunale della playa avrà assistito a molte storie, fotografato molti particolari che fluttuano tra la sabbia di quel mare a pochi metri.

SUPEREROE
SUPEREROE

Vital communication obeys conscience

Lo scarto del risveglio come sogno futuro. Fondi di caffè, memoria connessa si rifiuta accettare. Spazio nel tempo, rito manifesta futuro sorso, impronta mistica nel residuo. Elementi magici, alchemici si disperdono, il ricordo, la trasformazione svanisce, si perde un ciclo. Vitale comunicazione obbedisce a coscienza. (Un Metro Quadrato di Bosco@Riscatta Piana Catania)

use and reuse of the material

2005 – Perché il “Percorso Inverso”? Una ricerca della soddisfazione in terra propria, uno scambio comunicativo reale, lontano dall’alienazioni, dove l’uomo ritorna ad essere nella sua unicità, scopritore, inventore, di nuovi orizzonti interiori. Un viaggio dentro casa, un voler prendere possesso di ciò che ci appartiene di diritto dalle origini più lontane. Il progetto nasce dal parto di alcuni mesi di meditazione e scambi di idee. Parla dell’uomo vittima della globalizzazione, dove tutto diventa monocromatico, sterile, una sfida continua basata sulla pubblicità che aggredisce il nostro pensiero, dandoci incosciamente input di poco valore che attentano incessantemente la moralità nemica dei tempi odierni. Attraverso materia morta pronta per la macerazione incrementando un già alto tasso di rifiuti, si riscatta la vita, si alchimizza il prodotto già usurato, vecchio, o magari fuori moda, dandogli una nuova identità, una comunicazione fulminea attraverso l’installazione. Si stabilisce un contatto che va contro la macchinizzazione dell’azione umana, colori spruzzati, spalmati con resine\prodotti alternativi prendono forma lontani dall’ipocrisia dando sfogo ad una dimensione che non può essere annientata ma alterata. La coscienza ne è protagonista. Uno statico blindato si fa strada nell’indifferenza della materia nuova che si rifiuta di dare emozioni. “Percorso inverso” cos’è ? È un progetto che nasce dall’amore per la propria terra, un ricordo d’infanzia legato ai posti Cardine della città nativa ”Catania”. Per caso, o per come voler seguire un pensiero, ci si inoltra per le mura del Castello, ci si affaccia, si ricordano le foto scattate col primo amore ad una calia, si sente il posto proprio. In tenera età il pensiero culminante è: perché non qua. Azionato il genio, fiutato il progetto, l’istinto, l’umiltà, la tanta voglia di fare, la fantasia, la cooperazione si mettono in moto per la realizzazione dell’evento.

 Si riscatta la Vita

Si riscatta la Vita