Lontano dalla linea di demarcazione del pensiero costituito da un mercato che non esamina le reali esigenze, ma che al contrario soddisfa le più reali demenze. Esistenza priva di valori, farcita sempre più da un egoismo spietato che non vede e trova amore per un margine di futuro, il non poter più acconsentire alla superficialità. Tempi aridi di sentimento, l’arte per me non è quella eletta dal sistema che detiene la comunicazione, ma è quella che contrasta con la sua essenza, il suo esistere nonostante essere scomoda. Autenticità, flussi di energie che pulsano nella vena creativa. Alchimia, trasformare il male in bene, testimoniare, essere sigilli di memoria, accrescere le proprie conoscenze attraverso l’etere, entrare in sintonia con popoli lontani, costruire un nuovo avvenire. (Sfere Rispetto Pianeta) / Se gli alberi soccombono al caldo, è anche perché la terra è stata privata delle sue risorse d’acqua attraverso le piogge. Una città sempre più impermeabilizzata sta soffocando anche la respirazione dell’apparato radicale. L’incompetenza è il più acerrimo nemico del verde urbano. (1mqdb)
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Palermo Visionaria
È la città greca per le sue origini, per la luminosità del suo cielo e per le mètopi del suo museo, di bellezza non inferiore a quelle di Olimpia. È città romana per il ricordo delle sue lotte contro Cartagine e per i mosaici della villa Bonanno. È città araba per le piccole cupole di alcune sue chiese, eredi delle moschee. È città francese per la dinastia degli Altavilla che l’abbellirono. È città tedesca per le tombe degli Hohenstaufen. È città spagnola per Carlo Quinto, inglese per Nelson e Lady Hamilton. (Roger Peyrefitte) / Sfere Rispetto Pianeta 231/240 – Villa Garibaldi. Ho trovato pesci e tartarughe dentro la fontana, un tubo dissetare dal caldo i giovani alberi, ho sentito un concerto di usignoli, passeri e altre creature celesti, mi sono emozionato a ritrovare i turisti godere di questo essere civili, tutto era al suo posto.
Messina Visionaria
Guardate le stelle e non i vostri piedi. Provate a dare un senso a ciò che vedete, e chiedervi perché l’universo esiste. Siate curiosi. (Stephen Hawking) / Sfere Rispetto Pianeta 181/190 – Ruote del Tempo, Manodopera Sentimentale, Condivisione dello Spazio, Impronte di Pace, Presidente Mia, Cattedrale. Rispettare l’Esistenza, assaporare l’aria, la libertà, avere il dono della leggerezza.
La Porta delle Soluzioni
Non ho più la pazienza di reggermi per come ero. Telefono senza fili: il solo fatto che ritorni il sole anche se pur al tramonto, rientrare a casa, sentire un uccello intonare sera mi dà sollievo. La Sicilia è un mondo con mille facce, un corpo con molte braccia, un sole che illumina di sentimento, una terra che nutre e accoglie senza pentimento. – Transizione del Tempo, Natura Allarmata. In Tempi antichi la raccolta dell’oro era verticale, oggi con l’avvento della metropolitana non mi stupirei se la ricerca fosse orizzontale.
Legni Narranti, Argilla Spirituale, Acrylic (6/40/30 Cm), Via Conte Torino, Aloe Arborescens, Scale Laviche, Centralità, Lantana Parco Gioeni, Tavolo Cantiere, Natura Ferroviaria. (Catania Visionaria)
La Pace non è un concetto astratto
Dio è il Padre di tutti i nomi, il Suo Essere si rispecchia in tutto il Creato e la Creazione. Il Padre Accoglie, Tende la mano, non rapisce. Verbo Presente in Tutto il Manto Stellato, Presenza Placa tutte le domande. Silenzio Dimora dove tutto suona, Melodia Armonica. Il Suo Sguardo è Rivelazione. Murale Sale di Frontiera Cortile del Sole Catania Visionaria, F.lli Zappalà Via Grotte Bianche 16/18

letter to a friend
Al caro amico Claudio, pittore e poeta illuminato

Qualora, per i motivi più diversi, ci apprestiamo a scrivere qualcosa di noi stessi, della nostra vita o delle nostre passioni, siamo tentati di vantare quei risultati raggiunti e quegli effimeri riconoscimenti ottenuti, crogiolandoci nel nostro tiepido brodo. Haimè ! Non vorrei ritrovarmi in questa situazione con te. Di me voglio solo raccontarti come, fin dalla verde età ho sempre avuto una grande predilezione per tutto ciò che ai miei occhi appariva fantasioso e artistico. Per diletto amavo ritrarre le comuni cose che mi trovavo attorno, sia un semplice vasetto di fiori oppure le montagne che circondano la mia città, o i due corsi d’acqua che ne lambiscono le sponde. Poco incline a correre dietro ad una palla o dedicarmi ad altri giochi competitivi per i quali, in verità, mi sentivo negato, allora in solitudine preferivo mettermi a disegnare, su qualsiasi supporto mi capitava a tiro, tutto ciò che in quel momento poteva stimolare la mia creatività. Cosa mi spingeva era il desiderio di veder nascere qualcosa che prima non esisteva, un’attrazione fatale prodotta appunto dal quel “desiderio”, che come una molla, fa scattare una intensa e incontenibile esigenza del “fare”. Afferrare quel particolare momento felice, (anticamente detta ispirazione), che insorge misteriosamente e guida la mente e la mano dell’artista nell’atto del dipingere. Ho sempre pensato a questo aspetto iniziatico come ad una regola aurea, lontana da speculazioni mercantili di vil pecunia, anche se mi rendo conto che non si può vivere solo di arte pura giacché la nostra esistenza non può prescindere dal denaro quale mezzo indispensabile per ogni nostro bisogno. Ma qui apro una parentesi su certi attori spregiudicati, che sfruttano i giovani artisti in cerca di successo, dai quali pretendono una produzione seriale, di facile fruizione e di pronto consumo, per poi abbandonarli senza ritegno e investire su nuove e illuse generazioni destinate alla stessa inevitabile sorte. Polemiche a parte, l’amore per l’arte ha continuato a crescere in me negli anni, pur consapevole di dover mediare con le esigenze quotidiane, alla ricerca di un soluzione non conflittuale, tra lo spirito e la pancia. Dopo aver frequentato le scuole primarie, entro subito nel mondo del lavoro praticando numerosi mestieri, alla sera però seguivo un corso per arti decorative tenuto da docenti cuneesi di varie discipline. Nel 1961 poi, approdo a Torino dove mi iscrivo alle lezioni di nudo dell’Accademia Albertina ed entro in contatto con il maestro siciliano Filippo Scroppo, che sarà il mio mentore per tre anni, attorniato da numerosi e talentuosi allievi. Nel 1966, inauguro nella mia città, la bottega d’arte Botto, che diverrà presto un cenacolo di ritrovo per giovani (e non solo) appassionati d’arte. Di fatto avrò modo durante molti anni, d’incontrare personalità artistiche di varia estrazione, prodighe di consigli e di apprezzamenti che contribuiranno a far espandere la mia visione sull’arte contemporanea e a spronarmi nella ricerca costante di una identità personale. La produzione pittorica, per la quale impiego varie tecniche, dall’olio alla tempera, dall’acrilico all’acquerello, avrò modo di esporla in mostre collettive e personali, in molte città italiane e straniere per un doveroso confronto e dialogo con un pubblico più vasto, sempre con un rigoroso impegno, volto a esaltare, attraverso i miei colori, linee, piani, luci e ombre, il desiderio di “comunicare le proprie riflessioni sul mondo, testimoni di una sensibilità vigile che guarda oltre, sorretta da convinzioni profonde e da un piacere spontaneo per il colore e la composizione”… (Fulvia Giacosa)
Con grande affetto, Cesare 31 ottobre 2020
spiritual day

Se solo avessi l’accortezza di ascoltare il silenzio di ogni pietra. Camminando tra i campi sono molte le figure che incontro. Volti, frasi invisibili accolgono il tatto, ogni cosa riassume una storia. Mastro-don Gesualdo (Terre di Martorina)

Open

Heart of Cologne Project
Pensieri di un quadernetto: In metro gentilmente signore anziano, chiede a dei ragazzi seduti, di spostare le loro borse dal sedile, per sedersi.
Il mare è il respiro della luna, come il canto del grano, è il respiro del sole, del vento che incontra le montagne.
Anche la creazione di un telaio, ha i suoi perché.
Coerenza dell’essere, accettazione di una realtà fuori luogo. Umiltà, comprensione dei limiti, un tempo scoccato, quando tutto non potrà essere trasformato. Armonia dei mondi, consapevolezza del viaggio. Cautela della forma, ricerca del centro. Piccole leve, smuovono inutili pesi.