Anima che canta, cuore che danza.
Si pensa all’immondizia, perché si vede nelle strade, e questo crea disagio per la nostra civiltà.
Pensare che l’immondizia debba essere riciclata, eliminando il concetto di rifiuto.
L’ossigeno, specie nei centri abitati è un bene da salvaguardare.
Inutile fare ricerche sui mali, se non si crea una base che li debella in partenza.
C’è chi brucia copertoni, chi smaltisce dentro riserve, chi taglia alberi, e chi asfalta, chi costruisce, e chi demolisce, c’è chi respira a fatica, e chi desidera una potente macchina. Io cammino, incontro, vedo, e prima ancora sento.
Sento che è arrivato il tempo del riciclo, che tutti questi pacchetti e pacchettini, sono forme superate, che forse i liberi mercati, dove le ceste presentano il nostro avvenire, debbano essere valorizzati, che il vetro, la plastica, la carta, e tutto ciò che può essere riutilizzato debba divenire tesoro comunale.
Un futuro dove ogni ristorante, dal rifiuto produce terra per l’orto su strada, dove non si esce con la macchina, ma con la bici, dove non si chiede come stai, ci si abbraccia calorosamente, perché siamo tutti uno.
performer claudio arezzo di trifiletti, giuseppe iuvara, gianluca, benito – p.r. andrea pennisi – thanks bar pulp via umberto