Ho poco da lamentarmi, ho appreso da chi non ha niente e rimane sorridente, nessun timore a dormire sopra lo scalone. Dinanzi una chiesa all’uscita di casa era notte, la pioggia nel maltempo faceva della strada desolazione, un palco dove ognuno manifestava la propria relazione. Da sempre, fin da piccino fotografavo nella mente i disagi, percepivo quei dolori come prossimi al mio cuore. Affacciato al balcone, terrorizzato da quell’azione, soffrivo per quei ragazzi che in libertà vivevano in prigione. Mi ritrovo a meditare sul ruolo genitoriale, sulla culla di quel bambino era giunto un cammino. Non è facile ascoltare, ricordarsi di quei momenti e rapportarli in questi tempi. La disperazione è un fatto di alienazione, ognuno vuole ragione mentre c’è chi stenta a credere alla religione. Il pane e il vino sono l’antico dono, creano ristoro e invocano perdono, perdono per un giorno che distratto è passato senza accorgersi di quanto era stato fatto. (Luoghi dell’anima)
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Anticamente andavano a galoppo sui tori, le case erano fatte di pietra, e ogni famiglia col passare delle generazioni aggiungeva nuove angolazioni per ogni nascita. La sera era sempre pronto un fuoco, e gli alberi erano considerati parte integrante della dimora, insieme a fontane e pavimenti scalzi. Scendendo le scale, odori mi trasportano in antiche memorie, suoni provenienti da casuali incontri danno il benvenuto a visioni passate, immortali viaggiano nel tempo, sensibile pellicola dello spazio.
Ho visto un gruppo di ragazzi raccogliere dalla strada plastica e carta, lamiere e rifiuti in una lingua a me sconosciuta, mi piacerebbe che tutto potesse rivivere dentro un ciclo che rispetti la vita. Oleandri, mi piacciono ma temo che l’ignoranza del sempre fiorito, avveleni lontano dai deserti. Ogni pianta in natura ha origini ben precise, agrumi, banani, ulivi, carrubi, melograni, fichi sono di questa terra benedetta dal sole. Bisogna urgentemente staccarsi dall’andare veloce, soffermarsi sul disegno di ogni foglia, entrarci, comprendere le infinite possibilità offerte.
Un pensiero nuovo era stato piantato in cima alla collina, anche da terra remota è possibile oggi ammirare. Bisogna essere davvero incoscienti a voler proseguire i lavori della metro. Etna, anima primitiva, ha conosciuto tutti e il tutto, la sua famiglia possiede l’universo, insieme agli oceani, i venti e lo spirito delle stelle. L’unico ponte che dovrebbe essere costruito e tra qui e il dopo.
Quando l’uomo comprenderà che è solo di passaggio, forse la dimensione umana potrà riprendere spazio. Non è la dimensione a dedurre lo spazio, ma lo spirito che ci transita.