La Castellana, Dolce Mia, Viaggio di un Visionario, Infanzia del Ricordo, Atto Poetico Convenzionale, Arte della Memoria, Bene Merentibus, Ingresso, Disegni del Tempo, Lampade di un Tempo, Ferro Battuto, Enfasi nel Racconto, Dove l’Acqua Contiene Nettare, Tegole, Pietre Scolpite Sapientemente, Famiglie e Casati, Scale, Pietre Bianche, Dimore, Sapere delle Farfalle, Tempo che Leviga, Avevo un Sogno da Bambino, Mediterraneo. (Marina di Ragusa)
Vi è una sola sapienza, riconoscere l’intelligenza che governa tutte le cose attraverso tutte le cose. (Eraclito) – Mio nonno fin da piccini ci ha trasmesso l’amore per la terra, ricordo come ieri come dolcemente ci insegnava come fare una conca, o come piantare un albero, l’odore delle menta sotto i limoni, gli orari dell’irrigazione, il raccogliere le albicocche dal generoso albero.
Ragusa, terra vergine, respira l’aria di un tempo, le vallate hanno decoro e il mare rispetto, ogni forma regola l’impeto della superficie che registra nel dolce millennio memoria sperduta tra casati, leggende e ingegno. La Castellana, antica dimora costruita sopra altra pietra, nel cortile affiora la timpa, atmosfera che disegna sintonia dell’era. Primitivo è il respiro, il canto del mattino sembra del Cherubino, di notte frequente il sogno del Serafino, apre una botola verso un pozzo rigoglioso di oro luminoso. Orgoglioso di aver ancora famiglia all’interno di quelle mura, custodiscono tavolate armoniche che festeggiano la nuova luna. (Arezzo di Trifiletti)