La comunicazione è la base, il silenzio l’essenziale. Ho raccolto accanto ai rifiuti una busta contenente una palma di circa dieci anni, l’ho portata con me. Trasmettere, due mondi o forse più. Il trauma, Il rifiuto. L’astrattismo delle coincidenze. Un rito, dallo scioglimento del nodo, fino al ritaglio della cornice. Rivedendo l’ombra delle sue foglie, ammiro l’eleganza del suo essere. (La cesta del pane)
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Norma Onirica Lettera Ottantadue Altra Pasta
Tavole da far vibrare caratteri invisibili, racconti sentimentali di un codice tra cielo e terra, anima e corpo. – Una madre sollecita il figlio al passeggino a mangiare una frutta dicendo che è finita. (60/40 Cm.)
Alzatomi da tavola mio nonno mi richiamò! Quando ci si alza è educazione pronunciare: Con permesso mi alzo. – Travasai il vino da un calice all’altro, lo bevvi accuratamente con sentimento, attento a quella piccola vita che rischiava annegare. Sole cuocendo riprese il volo augurandoci buon pranzo. (Bianco)
Parentesi Clonate
Cambia l’odore, le foglie chiacchierano col vento, le nuvole disegnano. (Il Giardino dentro il giardino)
Parentesi, seme di un nuovo spazio interiore. Si aprivano le porte, si organizzava la collaborazione, iniziava la condivisione. Autenticità, umanità, sentimento muta attraverso il sentire. Ricordo a volte il tremolio alle gambe per il carico, ero presente fuori misura, dentro l’abito respiravo unione, racconto del giorno. (Clone Zone)
Esperienze di un ragazzo anziano, simbolismo onirico, oro. Il Principio è importante, contrasti d’autore. (Mezzanine Living)
While the earth gravitates to heave
La “sapienza analfabeta”, come la chiamerebbe il grande gesuita, antropologo, Marcel Jousse (La sapienza analfabeta del bambino, Libreria Editrice Fiorentina 2011, ma il testo originale è databile all’incirca alla seconda guerra mondiale), espressa dal suono prodotto dai campanacci indossati dai “pii bovi”, così li avrebbe chiamati l’altrettanto grande poeta Giosuè Carducci, che a loro dedicò un componimento dal titolo “Il bove”, rappresenta parimenti un’arte inconsapevole… o “involontaria”… in tali condizioni queste immagini e i suoni prodotti hanno un ruolo terapeutico su di noi, alla stessa stregua di un “pharmakon”, come direbbero gli antichi filosofi, capace di agire sul “soma”, corpo, e sulla “psyche”, anima, capace, come direbbe il sommo Platone in “Timeo” (47d-e), di riordinare il giro interiore dell’anima, qualora si fosse disordinato, e renderlo conforme a sé stesso. (Maurizio Militello)
offending art
Il cuore batte forte, ignoranza abissale inonda. Stiamo vivendo un mondo senza regole né codici. Offeso come cittadino, impiegano tali risorse per cosa? Mi sento con la testa in confusione, una strana sensazione. Non ho avuto la forza di rispondere alle numerose telefonate, emozionato e grato per l’affetto inestimabile nutrimento dell’anima. Voglia di piangere, non me ne vergogno, spero presto liberarmi da questo disorientamento. Ancora mi chiedo se è stato tutto vero. Dover sempre dare spiegazioni non è sempre facile, provare imbarazzo per una violazione subita. Non desidero armi in casa mia, non sono un criminale. Mi rimane impresso un gesto importante, dopo aver consegnato i documenti, sono uscito fuori in terrazza con la mia solita tazza di caffè, un sole caldo e luminoso riempiva la giornata, e l’agente mi ha chiesto di indossare la mascherina, ed io ho risposto, perché se siamo anche a distanza, e lui mi ha risposto, per favore. Mi sono commosso, mi sono messo la mano sul petto, sono rientrato a casa, e ho indossato la mascherina. Il problema di oggi non sono io, nemmeno la polizia che veramente da quando sono nato è la mia croce involontaria, il vero problema è questa società figlia dell’infelicità. Amo tutti, e quel poliziotto con pochi gesti anche se il caso era troppo fuori luogo, mi ha colpito. Vorrei non fosse accaduto niente, e non sono arrabbiato con nessuno, la documentazione serve solo a testimoniare quanta decadenza stiamo tutti vivendo.
Reflection of chaos
Riflesso del caos – Quanti stili, epoche, storie, convivono in questo spazio non saprei definire, l’unica cosa che posso realizzare è l’isolamento dal rumore. Scandire del suono che cigola nel silenzio, boccheggiare del sogno, l’onirico che ci prende per mano accarezzandoci fino alla più tenera età. Salire sul tavolo, pianta del piede sente consistenza del legno, marmo ascolta il racconto, sintesi del primo scatto. Memoria nel vento, respira la pietra, spirito del ricordo futuro. Volti non fummo per essere fumo, generosità genera umanità. (Casa Museo sotto l’Etna)
white fly
Ma guardatelo il cielo quanto è alto, voi che giudicate anche la mosca che cammina sopra le nuvole.
Heart of Cologne Project
Pensieri di un quadernetto: In metro gentilmente signore anziano, chiede a dei ragazzi seduti, di spostare le loro borse dal sedile, per sedersi.
Il mare è il respiro della luna, come il canto del grano, è il respiro del sole, del vento che incontra le montagne.
Anche la creazione di un telaio, ha i suoi perché.
Coerenza dell’essere, accettazione di una realtà fuori luogo. Umiltà, comprensione dei limiti, un tempo scoccato, quando tutto non potrà essere trasformato. Armonia dei mondi, consapevolezza del viaggio. Cautela della forma, ricerca del centro. Piccole leve, smuovono inutili pesi.